Le differenze di genere influiscono su prevenzione, diagnosi e cura delle patologie: una nuova prospettiva per il futuro della salute.
Salute di genere e medicina di genere: un โinteresseโ e un angolo visuale d’impegno possibile, per una Associazione, movimento di opinione, come FIDAPA
Cosa รจ la medicina di genere, cosa non รจ, quando รจ iniziata, di cosa si รจ occupata, qual รจ lo stato dellโarte? E poi, รจ necessaria? Ed รฉ opportuno che siamo informate, e su quali dati essenziali?
Da queste domande ha preso le mosse lโincontro promosso da FIDAPA Verona Centro il 06 aprile 2016. Relatrice la dott.ssa Silvia Mostarda, specializzata in medicina legale e psichiatria, e socia da decenni.
Esistono modi diversi di affrontare un tema, che periodicamente appare allโattenzione pubblica, per poi tornare in ombra, fino quasi a scomparire, al di lร degli addetti ai lavori.
I vari convegni sullโargomento sono riconducibili ad alcuni modelli: uno consiste nellโapprofondire un settore, ad esempio quello cardiologico, e nel delineare le differenze nel decorso delle malattie e nelle risposte ai farmaci.
Eโ la via scelta, ad esempio, da FIDAPA Forlรฌ che ha trovato la collaborazione tecnica e organizzativa dei cardiologi dellโospedale.
Un altro modo consiste nel passare in rassegna la maggior parte delle branche della medicina e, per ciascuna, invitare uno specialista a parlare delle differenze di genere nelle patologie di cui si occupa. Questo tipo di convegni richiede tempo e mezzi, e in genere viene realizzato da una ULSS o da un ospedale.
Vi รจ un terzo modo, che consiste nellโinvitare una figura di spicco, e giร nota per pubblicazioni, a parlare degli argomenti che ritiene di maggiore importanza. Eโ la via scelta, ad esempio, da San Donร di Piave, ove FIDAPA รจ riuscita ad avere come relatrice Giovannella Baggio (video),ย Prof. ordinario Medicina di Genere Universitร di Padova, fondatrice del primo Centro Studi Nazionale per la Salute e Medicina di Genere, ย e autrice di articoli e libri.
Un quarto modo consiste nellโinvitare chi lavora in Uffici amministrativi di ULSS e Regioni (ove giungono dati dalle varie sedi) a parlare dei Servizi pubblici e delle possibilitร di ri-organizzarli con attenzione alle differenze di genere. Questo metodo finora รจ stato minoritario e circoscritto al alcune aree del nord Italia.
Le questioni che fanno capo alla medicina di genere, sono numerose, e inevitabilmente il relatore o i relatori, sono indotti a mettere in risalto taluni aspetti piรน di altri, a seconda delle rispettive preferenze. Questo รจ un indice dellโampiezza delle tematiche, che sono incrementate dal mondo della ricerca e dai contributi che provengono dalla pratica clinica.
Le donne da sempre si occupano della salute dei congiunti, e a svariate forme di volontariato. (v. crocerossine). Quando sono giunte a lavorare da medici negli ospedali, non di rado hanno introdotto modifiche organizzative.
Non pare casuale il fatto che a lanciare il primo messaggio per una nuova medicina, attenta al “genere”, sia stata una cardiologa, di un ospedale degli Stati Uniti dโAmerica: Bernardine Patricia Healy osรฒ descrivere, in un articolo inviato ad un autorevole giornale medico, le differenze che aveva visto nel suo reparto, e in altri, e che finivano per diventare discriminazioni. Aveva scritto che le donne (con sospetto di cardiopatie, o giร diagnosticate) erano curate con meno esami, e meno tempestivamente; che le ricerche si basavano su dati statistici riferiti ad ammalati e a volontari quasi tutti maschi; mentre le malattie cardiovascolari presentavano diversitร di esordio, decorso ed esito tra uomini e donne, con risposte diversificate a numerosi farmaci. Da ciรฒ lโesigenza, da lei ribadita, di impiegare esami strumentali mirati, e di intervenire nelle casistiche e negli studi per la ricerca.
Erano gli albori di una โmedicina di genereโ, settoriale, nel 1991, ma il messaggio si era diffuso rapidamente. Nei due decenni successivi, ricercatori di vari paesi studiarono lโimpatto tra le differenze di genere e le manifestazioni delle patologie. Seguirono Convegni internazionali e a livello europeo. Anche il Governo Italiano, tramite il Ministero della salute e lโIstituto Superiore di Sanitร , sostenne gruppi di ricerche e iniziative, anche congressuali, per diffondere notizie e animare dibattiti su determinate aree medico-biologiche.
Volendo riassumere in una definizione descrittiva il campo, gli interessi, i metodi e gli obiettivi della Medicina di genere, potremo dire che รฉ โuna branca recente e innovativa della medicina, che si occupa delle differenze tra i generi, maschile e femminile, che influiscono sullo stato di salute o di malattia delle persone. La medicina di genere cerca di precisare, tramite rilievi statistici ed esperienze cliniche, le differenze di genere che diventano โsignificativeโ nei meccanismi di sviluppo e di aggravamento delle malattie. Con i dati acquisiti, si propone di segnalare alle autoritร competenti e alle comunitร locali delle โmisureโ di prevenzione e dei โpercorsiโ di cure mirate, puntando a migliorare lโefficienza del Servizio Sanitario Nazionale e, in alcuni ambiti, la consapevolezza dei cittadini, specialmente ove รจ determinante lโimpegno di singoli e la collaborazione di gruppiโ.
La locuzione โmedicina di genereโ rimanda a quella di โsalute di genereโ. La panoramica, svolta per FIDAPA BPW Italy Sezione Verona Centro, ha cercato di affrontare i vari temi, ricordando il concetto di salute sancito dallโOMS/ Organizzazione mondiale della sanitร . โSalute non รจ solo assenza di malattia, ma stato di benessere fisico psicologico e sociale di un individuo, ben integrato nella comunitร in cui viveโ.
Nelle ricerche per la Medicina di Genere si analizzano i dati relativi a morbilitร , morbositร , disabilitร , ospedalizzazione, ricorso ai servizi sanitari; consumo di farmaci (variabile sa seconda dellโetร anagrafica, ma sempre superiore nella donna); inoltre i dati su difficoltร lavorative, violenza e maltrattamenti.
Esistono delle malattie che colpiscono prevalentemente il genere femminile. Sul versante organico, troviamo con diverse percentuali di prevalenza, lโosteoporosi, le disfunzioni tiroidee, gran parte delle malattie reumatiche; la celiachia e la sensibilitร al glutine, lโipertensione. Sul versante neuropsichico, troviamo depressione e ansia, cefalea ed emicrania, la malattia di Alzheimer.
In sostanza, รจ ormai condiviso il dato secondo cui numerose malattie (come quelle reumatiche, quelle autoimmunitarie e quelle psichiatriche) colpiscono di piรน la donna, oppure si manifestano e hannoย un decorso diverso rispetto alle stesse malattie nellโuomo (come quelle cardiovascolari).
LโIstituto Superiore di Sanitร ha confermato dati riguardanti le malattie cardiovascolari: si presentano piรน tardi nella donna rispetto allโuomo (forse a causa della perdita dellโeffetto protettivo degli estrogeni), ma la mortalitร nelle donne รจ maggiore, e non ancora in sensibile decrescita.
Agenzie internazionali e documenti governativi
Un certo numero di ricercatori di vari Paesi converge sul fatto che sia importante scoprire le cause e le differenze nei meccanismi patogenetici, e poi lavorare sullโappropriatezza delle cure, cioรจ sul disegno di protocolli diagnostici e terapeutici personalizzati in funzione del genere.
Poichรฉ i farmaci sono stati studiati in prevalenza sullโuomo, รจ accaduto che dati di dosaggi, di effetti collaterali e strategie terapeutiche siano stati semplicemente โtrasferitiโ a corpi femminili e quindi a persone con diverse caratteristiche di metabolismo, distribuzione della quota liquida e del grasso corporeo.
In merito alle ricerche proprie delle fasi โpre-approvazioneโ di un farmaco, dai primi anni 2000, รจ stata recepita una linea comune a livello delle grandi agenzie regolatorie, lโFDA americana e lโEMA europea: รจ stato sancito il vincolo per le Aziende farmaceutiche di condurre studi clinici che prevedano almeno definite percentuali di donne, affinchรฉ un farmaco possa essere immesso sul mercato.
Negli ultimi tempi lโIstituto Superiore di Sanitร / ISS ha concentrato lโattenzione sui farmaci. Le donne, anche per la loro longevitร , sono piรน alte consumatrici di farmaci. Presentano reazioni avverse piรน numerose, e maggiori variabili rispetto ai dosaggi. Per alcuni farmaci si รจ rilevata una diversa efficacia: รจ il caso, ad esempio, dellโaspirina e delle statine (per il colesterolo elevato).
Un aspetto non trascurabile della medicina di genere riguarda lโaccesso ai Servizi sanitari. Il disagio socio-economico riduce la probabilitร di talune donne di sottoporsi a esami preventivi, come il pap test e la mammografia. Dalle statistiche del SSN emerge che la donna arriva piรน tardi ai controlli, sottovaluta spesso i sintomi premonitori di malattia. Per di piรน, da caregiver qual รจ nelle famiglie ove vi sono dei congiunti ammalati, anziani o fragili, o in etร minore, la donna tende a rinviare decisioni per la propria salute.
Il problema delle differenze tra uomo e donna, va al di lร dei pur complessi aspetti clinici, invadendo la sfera socio-sanitaria. Molti sono i fattori sociali ed economici, come ha ricordato lโOMS, che a livello globale, hanno un impatto importante, immediato o futuro, sulla salute delle donne: la debolezza economica e sociale (specie nei Paesi in via di sviluppo) ha fatto sรฌ che malattie come lโHIV/ AIDS siano diventate โpiรน femminiliโ, a causa di contagi subiti.
Tornando allโItalia, non si puรฒ dimenticare la violenza (a sfondo sessuale) che colpisce le donne, con un bilancio sconcertante di lesioni piรน e meno gravi, nel corpo e nello spirito, fino alla morte o ai gravi e invalidanti disturbi psichici post-traumatici.
La panoramica sarebbe incompleta se (in base alla definizione di salute dellโOMS, citata allโinizio) non dedicassimo almeno un cenno ad alcuni dati che riguardano la tutela della salute mentale, attraverso le strutture e gli interventi specialistici, nei territori
Salute di genere, rispetto alla mente.
Per lo spazio assorbito, nellโarticolo, da notizie di carattere generale, questo campo della differenza di genere verrร compresso in alcuni cenni (con la speranza che possa essere ripreso in altre occasioni). Per chi si occupa di psicologia, psichiatria e sociologia, alcuni dati sono quasi-accettabili, e gli operatori del settore cercano di porvi rimedio, nellโambito delle competenze e capacitร di ciascuno. Altri dati invece suscitano viva preoccupazione, soprattutto quando riguardano minori e giovani costretti a vivere in contesti deprivati sul piano culturale, oltre che sociale ed economico.
I grandi studi di popolazione hanno confermato la prevalenza maggiore nel genere femminile (quasi doppia) di disturbi dโansia, depressione, disturbi da attacchi di panico, fobia sociale e fobie specifiche. Mentre nel genere maschile si rilevano tassi maggiori di disturbi di personalitร antisociale e disturbi da uso di alcol e di sostanze
Questo dato statistico ha portato allโipotesi che tali differenze di genere possano dipendere sia condizioni di vulnerabilitร tipiche femminili, sia da una diversa esposizione delle donne a fattori di rischio, biologici e psicosociali e ambientali che intervengono con varie forme di interazione, nei vari disturbi mentali.
Le differenze di genere assumono rilievo nella genesi dei disturbi, nellโespressione della sofferenza “immateriale”, nelle risposte ai trattamenti, nellโutilizzo dei servizi (pubblici) del territorio.
Numerosi gli esempi. Le donne affette da depressione presentano piรน sintomi somatici rispetto agli uomini, quali ad esempio astenia, disturbi dellโappetito e del sonno. Le donne assumono piรน farmaci per i disturbi ansioso – depressivi. Nellโambito dei disturbi maggiori, le psicosi, gli uomini sviluppano i disturbi piรน precocemente, con maggiore intensitร e hanno una prognosi peggiore che nelle donne.
Le donne hanno un approccio allโutilizzo dei Servizi sanitari diverso dagli uomini: sono piรน propense a far richiesta di aiuto e a riferire i problemi emotivi al medico di famiglia o ai servizi di salute mentale di comunitร .
Lโuso di psicofarmaci risulta maggiore nelle donne, in gran parte dei paesi in cui sono stati effettuati degli studi epidemiologici (OMS, 2000).
Per quanto riguarda i trattamenti, esistono differenze di genere significative: le donne rispondono alle cure farmacologiche a dosi mediamente piรน basse e piรน velocemente degli uomini, risultano piรน sensibili ad alcuni effetti collaterali.
Sul piano psicosociale, le donne affette da gravi psicosi (anche schizofreniche) trattate in comunitร necessitano di minori supporti personali, di minore assistenza domiciliare e di aiuto, per quanto riguarda le necessitร della vita quotidiana
Differenze di โgenereโ si rilevano anche nella distribuzione dei Disturbi di Personalitร .
In riferimento al DSM-IV e al DSM-5 (Manuali statistici dei disturbi mentali, utilizzati in vari Paesi del mondo) alcuni disturbi sono diagnosticati piรน spesso nel sesso maschile: sono i Disturbi Schizoide, Schizotipico, Antisociale, Narcisistico e Ossessivo-compulsivo. Mentre sono diagnosticati piรน spesso nelle donne, il Disturbo Borderline e il Disturbo Dipendente di personalitร (le iniziali maiuscole sono qui proposte in analogia al sistema DSM).
Eโ auspicabile che coloro che sono impegnati nella ricerca e nellโassistenza psichiatrica affrontino i problemi della salute mentale con โmotivazioni attente al genereโ , sia per affinare le strategie di ricerca, sia per attuare un approccio ai trattamenti e alla organizzazione dei servizi e, a livello decisionale, delle politiche assistenziali adeguato ai differenti bisogni.
Ne trarrร beneficio la comunitร locale e, magari in tempi piรน lunghi, lโintera societร .
Rispetto a questi temi, cosa puรฒ fare una Associazione, movimento di opinione come FIDAPA?
Potremo discuterne insieme โฆโฆโฆโฆ
Grazie. Dott. Silvia Mostarda