FIDAPA-BPW ITALY
FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI
International Federation of Business and Professional Women
Distretto Nord Ovest
LIGURIA – LOMBARDIA – PIEMONTE – VALLE D’AOSTA
e
SEZIONE DI SAVONA
1- Piano d’azione per il superamento degli stereotipi di genere
In Savona 10 settembre 2016
PRESIDENTE NAZIONALE FIDAPA BPW ITALY, IN PERSONA DELLA SUA PRESIDENTE PIA PETRUCCI e FIDAPA BPW ITALY, DISTRETTO NORD OVEST, IN PERSONA DELLA SUA PRESIDENTE LEDA MANTOVANI e FIDAPA BPW ITALY, SEZIONE DI SAVONA, IN PERSONA DELLA SUA PRESIDENTE RAFFAELLA FEMIA
SULLE PREMESSE CHE
1) in data 10 settembre 2016, in Savona, si è tenuto il Convegno Distrettuale, organizzato dal Distretto Fidapa Bpw Italy Nord Ovest in collaborazione con la Sezione Fidapa Bpw Italy di Savona, sull’argomento “LA POTENZA DELL’IMMAGINE – DONNE, STEREOTIPI TALENTI”, alla presenza della Presidente Nazionale Pia Petrucci;
2) a sintesi del risultato dei lavori svoltisi in occasione di detto convegno, sono in particolare emerse le criticità legate alla sussistenza degli stereotipi, ovvero a fattori oggettivi che ne favoriscono la conservazione, ed in particolare:
a) carenza di una educazione di genere nella scuola,a tutti i livelli di istruzione e formazio-ne;
b) sottorappresentanza di genere nei luoghi e processi decisionali;
c) errata narrazione della figura femminile nella pubblicità e comunicazione;
d) carenza di servizi pubblici per la cura dell’infanzia e assistenza agli anziani che ostacola la work life balance;
e) difficoltà dell’accesso paritario di genere all’istruzione nel settore delle scienze e delle nuove tecnologie, come del settore digitale;
f) scarsa o assente consapevolezza dei valori del rispetto e dell’equilibrio nelle relazioni tra il genere femminile e quello maschile;
3) il tema è di estrema attualità ed è oggetto di molteplici attenzioni a livello internazionale (Piattaforma di Pechino, Convenzione di Istanbul) edi Unione Europea, laddove gli interventi degli Organi preposti (attraverso le Relazioni delle Commissioni, le risoluzioni del Parlamento Europeo), avvertono la pressante necessità del superamento degli stereotipi di genere e l’adozione di iniziative concrete, a tutti i livelli comunitari, statali, locali e del terzo settore, affinchè detto scopo si realizzi;
4) l’art. 23 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea sancisce la parità di genere;
5) l’Unione Europea, si prefigge il raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020, che sono rappresentati da un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva;
6) il Patto europeo per la parità di genere (2011-2020) sollecita interventi a livello degli Stati Membri e, ove opportuno, dell’Unione Europea stessa, finalizzati all’adozione di misure atte a colmare i divari di genere e combattere la segregazione di genere nel mercato del lavoro, ed in particolare:b) “…eliminare gli stereotipi di genere e promuovere la parità di genere a tutti i livelli dell’istruzione e della formazione nonché nella vita lavorativa, in modo da ri-durre la segregazione di genere nel mercato del lavoro; “…f) promuovere la pari partecipa-zione delle donne e degli uomini al processo decisionale a tutti i livelli e in tutti i settori, onde utilizzare pienamente tutti i talenti”;
7) la Carta europea per la parità fra donne e uomini nella vita locale, di cui quest’anno ricorre il decennale, é destinata agli enti locali e regionali d’Europa, che sono invitati a firmar-la, a prendere pubblicamente posizione sul principio della parità fra donne e uomini e ad attuare, sul proprio territorio, gli impegni definiti nella Carta. Per assicurare la messa in atto degli impegni, è previsto il Piano d’azione per la parità che fissi le priorità, le azioni e le risorse necessarie (anche a mezzo la redazione del cd: bilancio di genere) alla sua realizzazione, anche in collaborazione con tutte le Istituzioni e Organizzazioni del territorio, per pro-muovere concretamente l’instaurarsi di una vera uguaglianza.In particolare, la Carta Europea, in piena attualità di intenti, considera che “ omissis 3. La partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini alle decisioni è una “condicio sine qua non” della società democratica; 4. L’eliminazione degli stereotipi sessuali è indispensabile per l’avvio della parità tra donne e uomini”;
8)la direttiva 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguar-dante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, mira a consolidare diverse direttive sulla pari-tà di genere, semplificando, modernizzando e migliorando la normativa UE in materia di pa-rità di trattamento tra uomini e donne, quale principio fondamentale del diritto comunitario che si applica a tutti i campi della vita sociale, ivi incluso il mondo del lavoro;
9) in Italia, è vigente il Codice nazionale delle Pari Opportunità tra donne e uomini del 2006, che, unitamente alle leggi successive, tende alla eliminazione delle discriminazioni di gene-re, soprattutto in materia di occupazione e lavoro, ma l’obiettivo non risulta ancora completamente realizzato;
10) negli atti comunitari più recenti emerge la necessità di perseguire politiche e, soprattutto, di porre in essere azioni concrete, finalizzate alla eliminazione delle discriminazioni e degli stereotipi di genere ancora esistenti, seppur in misura differente, negli Stati europei, sul pre-supposto che “gli stereotipi continuano ad esistere a tutti i livelli della società e in tutte le fa-sce di età, influenzando la nostra percezione degli altri attraverso preconcetti semplicistici, basati su norme, prassi e credenze derivanti dal contesto sociale, che spesso trovano fonda-mento e sostegno negli elementi culturali e religiosi e che rispecchiano e perpetuano i rap-porti di forza soggiacenti” (Risoluzione Parlamento Europeo 12 marzo 2013 sull’eliminazione degli stereotipi di genere nell’Unione Europea);
11) nel 2016, è stata istituita ASVIS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, il cui Goal 5 è Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze, attraverso una serie di specifiche azioni, dettagliatamente elencate1;
Conseguentemente in considerazione dei principi, intendimenti, linee d’azione, raccomandazioni ed impegni contenuti negli atti comunitari sopra citati; in ottemperanza e nel rispetto delle norme internazionali e nazio-nali vigenti; in adesione agli scopi statutari di FIDAPA BPW ITALY che, quale movimento di opinione, promuove l’azione contro ogni discriminazione di genere in sfavore delle donne, e ciò a tutti i livelli ed ambiti della vita civile, sociale, culturale, familiare e personale; in considerazione dell’ampiezza e dell’interferenza dell’azione contro gli stereotipi di genere in tutti i settori della vita sociale e personale dei cittadini e delle persone, in un’ottica di miglioramento, incremento e sviluppo dell’inclusività, della sostenibilità, delle condizioni economiche, della visione culturale e forma-tiva; sul rilievo che gli obiettivi delle norme comunitarie e statali in materia non risultano ancora realizzati nella loro completezza, e che la crisi economica, i tagli di bilancio, le misure di austerità non agevolano un fisiologico e più rapido percorso di attuazione; precisato che la sottoscrizione del presente piano per le parti stipulanti non comporta, allo stato, impegni di spesa, che verranno via via stabiliti, sempre di concerto tra le parti, nei successivi atti di esecuzione, si sottoscrive il presente documento con l’OBIETTIVO di creare una piattaforma in network, aperta all’adesione di scuole, associazioni, organi, enti ed istituzioni nazionali e locali, che abbia anche carattere consultivo OLTRE CHE operativo, anche previa valutazione di adesione di FIDAPA BPW ITALY all’ASviS (Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile), soprattutto in considerazione del perseguimento del Goal n. 5, per i conseguimento dei seguenti SCOPI:
a) elaborazione di progetto/programma ai fini dell’adozione nelle scuole, diversificato per i vari ordini e grado degli istituti scolastici, contenente concrete misure per il superamento degli ste-reotipi di genere nel campo della formazione, istruzione, indirizzo agli studi in funzione dell’inserimento occupazionale rispondente alle inclinazioni e predisposizioni della persona, a prescindere dal genere;
b) elaborazione di progetto/programma per l’accesso allo sport, contenente concrete misure per il superamento degli stereotipi di genere e ai fini dell’adesione alla Carta dei Diritti delle Donne nello Sport;
c) elaborazione di progetto/programma per la promozione della partecipazione di donne e ra-gazze ai corsi di studi nel campo delle TIC e delle STEM, e successivamente del loro inseri-mento nel mondo del lavoro (così come anche delle persone con necessità specifiche, come i disabili), con il fine di superare la complessa interazione di stereotipi di genere che cominciano fin
dall’infanzia e dai primi anni di scuola e continuano nella vita professionale e per effetto di fattori che limitano la partecipazione di donne e ragazze nello studio e nello svolgimento di professioni nel campo delle TIC/STEM, ed includono stereotipi datati, segregazione in attività “tipicamen-te femminili e maschili”, hobby e giocattoli, con una relativa mancanza di modelli di ruolo femminili in detti settori e limitata visibilità delle donne, soprattutto nelle posizioni dirigen-ziali e decisionali;
d) favorire l’empowerment del binomio digitalizzazione e democrazia diretta, in forza del quale le donne abbiano maggiore possibilità di impegnarsi in prima persona al di fuori di schemi tradizionali della politica, per una più piena ed ampia partecipazione;
e) elaborazione di progetto/programma che, in considerazione dell’importante ruolo e l’enorme potenziale dell’istruzione in ambito artistico e del design, formale, informale e non formale, delle industrie creative e del settore culturale per l’emancipazione di donne e bambine, ne favorisca l’ingresso nel settore digitale; e ciò con l’ulteriore fine di creare un collegamento tra le materie STEM e i settori economici mediante l’istruzione e le arti, trasformando le STEM in STE-AM;
f) elaborazione di progetto/programma per la realizzazione di campagne di informazione e di sensibilizzazione, ai fini della promozione della partecipazione delle donne in settori di atti-vità ritenuti tipicamente “maschili”, quale la digitalizzazione, organizzando iniziative di sen-sibilizzazione, formazione e integrazione della dimensione di genere che interessino tutti i sogget-ti coinvolti nella politica della digitalizzazione;
g) favorire l’inserimento di politiche attive nell’Agenda Digitale Europea per il persegui-mento degli obiettivi del presente piano, anche attraverso interventi e attività di supporto e collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale;
h) formulare istanze e promuovere la partecipazione al processo di formazione di una legi-slazione in materia di stereotipi di genere, a livello europeo e statale, in tutti i settori in cui es-si debbano essere eliminati o superati, nel contesto della rifusione della direttiva europea sulla pa-rità di trattamento;
i) favorire, presso le aziende, l’attuazione del Code of Best Practices for Women and ICT e la creazione di una “Grande Coalizione per l’occupazione nel digitale” a livello europeo;
l) elaborare un codice di condotta generale per le donne, per leproprie comunicazioni e la comunicazione con i terzi, onde promuovere l’emancipazione e combattere gli stereotipi e il sessismo, nonché la sottorappresentanza e la rappresentazione impropria delle donne;
m) favorire la creazione di rete di donne on-line per il perseguimento degli obiettivi e delle strategie promossi con il presente piano; n) elaborazione di progetto/programma per la migliore fruizione di fondi europei, a supporto dei suddetti obiettivi.
Savona, lì 10 settembre 2016
Pia Petrucci PRESIDENTE NAZIONALE FIDAPA BPW ITALY
Leda Mantovani PRESIDENTE DEL DISTRETTO NORD OVEST FIDAPA BPW
Raffaella Femia PRESIDENTE DELLA SEZIONE DI SAVONA FIDAPA BPW ITALY
Note
1 “5.1 Porre fine a tutte le forme di discriminazione nei confronti di tutte le donne e le ragazze di tutto il mondo 5.2 Eliminare tutte le forme di violenza contro tutte le donne e le bambine nella sfera pubblica e privata, incluso il traffico sessuale, lo sfruttamento sessuale e altri tipi di sfruttamento 5.3 Eliminare tutte le pratiche dannose, come i figli indesiderati, il matrimonio precoce e forzato e le mutilazioni genitali femminili 5.4 Riconoscere e valorizzare l’assistenza e il lavoro domestico non retribuiti attraverso la fornitura di servizi pubblici, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione della responsabilità condivisa all’interno del nucleo familiare, secondo le caratteristiche nazionali 5.5 Garantire alle donne la piena ed effettiva partecipazione e pari opportunità per la leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica 5.6 Garantire l’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti riproduttivi, come concordato in base al “Programma d’azione della Conferenza Internazionale sulla Popolazione e lo Sviluppo”[3] e la “Piattaforma di Azione di Pechino”[4] ed ai documenti finali delle loro conferenze di revisione 5.a Avviare riforme per dare alle donne pari diritti di accesso alle risorse economiche, come l’accesso alla proprietà e al controllo del territorio e altre forme di proprietà, servizi finanziari, eredità e risorse naturali, in accordo con le leggi nazionali”.