Pordenone: Premio “Vittoria Alata” 2013

Vittoria alata 2013Il premio “Vittoria alata” edizione 2013 è stato conferito giovedì 23 maggio 2013 a Sabrina Vivan comandante di volo civile, la prima donna in provincia a svolgere questa delicata professione.

Istituito dalla sezione Fidapa di Pordenone il Premio “Vittoria alata” è nato allo scopo di valorizzare ulteriormente le figure femminili del territorio che si sono distinte nelle loro attività conseguendo importanti risultati nei settori dell’economia, dell’imprenditoria, dell’arte, della cultura e delle professioni.

La premiata di questa edizione ha ricevuto la statuetta, opera dello scultore Fiorenzo Bacci, dalle mani del Sindaco Claudio Pedrotti e dalla presidente della Fidapa Dora Paronuzzi.

Per la sezione giovani, il premio offerto dalla FriulAdruia – Crédit Agricole finalizzato a stimolare la preparazione professionale è stato assegnato a Carola Rodolfi Kuball, allieva dell’ultimo anno della scuola Mosaicisti di Spilimbergo, autrice di un mosaico che riflette la quotidianità della donna.

“Vittoria alata” è patrocinata del Comune e della Provincia di Pordenone, dalla Camera di Commercio, dell’Ascom, di Confartigianato Imprese, dell’Unione Industriali, della Fondazione Crup e gode della collaborazione della Suola mosaicisti e del sostegno di Friuladria Crédit Agricole, Confcommercio e Dok Alla cerimonia che come di consueto si è tenuta in sala consiliare, sono intervenute numerose autorità in rappresentanza di istituzioni ed enti che sostengono il Premio “Vittoria Alata”.

Particolare accoglienza con un lungo applauso è stato tributato al Comandante Vivan quando ha raccontato il percorso delle propria storia professionale, la scelta di vita attuale e la scoperta e l’impegno sociale che ’ha portata ha costituire una onlus, con il compito di reperire fondi e risorse per i bambini in Congo.

Chi è Sabrina Vivan?

Giovane friulana, nata e cresciuta a Sesto al Reghena, Sabrina ha la passione del volo sin dall’infanzia, quando si sdraiava per terra e fantasticava, guardando il cielo. Il primo volo arriva a 16 anni, a Campoformido, ma diventare pilota comporta un’enorme spesa. Sabrina non molla. Finiti gli studi, lavora in catena di montaggio alla Zanussi e con i risparmi segue il corso e ottiene il brevetto di pilota privato. Quindi ricomincia a lavorare, in un caseificio prima e in un mobilificio poi, per raccogliere i soldi necessari a ottenere il brevetto di pilota commerciale. Ha bisogno di accumulare abbastanza ore di volo per aspirare a un’assunzione in Italia, e l’unico modo per farlo è di spostarsi negli Stati Uniti.

Comincia così un periodo di sacrifici, nostalgia di casa e di tante ore di volo. Nel 1997 partecipa a una selezione delle Alpi Eagles: è la prima donna a tentare l’impresa nella storia della compagnia. Dopo un lunga attesa, nel dicembre ’98, arriva la telefonata della vita ed entra come primo ufficiale ad Alpi Eagles, dove ha maturato l’esperienza necessaria a essere ammessa dalla compagnia al corso per comandante. L’ok della commissione istruttori è arrivata a fine marzo 2006 e dal 3 aprile Sabrina ha affrontato l’ultima tappa del suo brillante cammino. In particolare, durante il corso comando, ha ottenuto l’abilitazione “left seat qualification”, (passaggi a sinistra), ha sostenuto due periodi come comandante in addestramento, il check al simulatore ad Amsterdam, un periodo di controllo, l’esame finale al simulatore di Amsterdam e conseguito la “line qualification” (abilitazione in linea).

Dopo avere coronato il suo sogno di diventare pilota d’aereo ed essere stata assunta dalle Alpi Eagles nel 1998, ora ha raggiunto il massimo traguardo. Nei giorni scorsi è diventata ufficialmente comandante, un risultato straordinario, soprattutto per una donna, la prima in provincia e una delle poche in Italia. Sabrina è al settimo cielo, stanca, ma soddisfatta.

«Sono particolarmente felice – afferma il comandante Sabrina Vivan –, ho finito domenica sera e, ora, mi sto godendo questo momento incredibile. Arrivare sin qui non è stato facile, ho fatto molti sacrifici in questi anni, ma alla fine ce l’ho fatta. E’ un sogno che si avvera».

 

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