FIDAPA BPW ITALY - DISTRETTO NORD EST

Nomina Commissioni Internazionali

edoarda grego

Laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Trieste, Laurea in Lingue e Letterature Straniere con una tesi su Constance Fenimore Woolson (110 e lode) presso l’Università di Trieste.

Docente di Lettere negli Istituti Superiori; Traduttrice per la casa Editrice Sellerio delle opere della scrittrice americana  Constance Fenimore Woolson; Storica, Scrittrice; Conferenziera.

Responsabile nazionale FIDAPA della Commissione Arte e Cultura(2003-2005)

Delegata per il Distretto Nord Est al Congresso Internazionale di Lucerna (2005)

Membro Commitee Arts and Culture della BPW International (2005-2008)

Edoarda Grego,  candidata per la Commissione Internazionale Arti e Cultura per il biennio 2011-2013, è stata nominata Componente per la Commissione Internazionale  Art & Culture al Convegno Internazionale di Helsinki.

Di seguito pubblichiamo la lettera della presidente Nazionale con la comunicazione della nomina e le proposte di lavoro avanzate dalla nostra socia per la Commissione Internazionale.

Comm Intern da inviare E. Greco Pozza

“Proposte per la Commissione Internazionale Arte e Cultura BPW

Edoarda Grego Pozza

Come membro di una precedente Commissione Internazionale Arte e Cultura ho espresso le mie convinzioni e le mie proposte nel documento intitolato “Il patrimonio culturale e la ‘legge 1089 del modello italiano’. Una proposta per l’Europa.” I mie maggiori interessi erano allora concentrati sull’importanza di proteggere e preservare il patrimonio storico e culturale in situ, in tutto il mondo, particolarmente in Europa, ma anche negli U.S.A. E’ un campo in cui sono impegnate ad ogni livello molte donne che ivi dimostrano le loro capacità, competenze, sensibilità e gusto, come sempre. Io credo fermamente che noi tutte, persone di buon senso, possiamo – e che noi, appartenenti alla Commissione Internazionale Arte e Cultura della BPW dobbiamo – sforzarci di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e di spingerla a sostenere la tradizione a fronte di un’eccessiva innovazione e a rivalutare la memoria collettiva tenendone presente la natura e la storia. Solo in questo modo –sfruttando ogni mezzo di comunicazione disponibile – potremo proteggere noi stessi dalla minaccia di uno sradicamento culturale e dalla conseguente perdita di identità.

Al momento sto anche lavorando su un progetto nazionale BPW riguardante i diversi problemi correlati alla maternità nella storia e nella letteratura. Qualche volta i rapporti madre-figli non sono così facili come ci si potrebbe aspettare. E’ tristemente noto che tante madri abbandonano i loro figli a causa della loro situazione difficile e precaria, e molte li uccidono, non solo alla nascita o prima, molte anche dopo, sebbene le loro condizioni economiche e sociali sembrino essere buone.

Come possiamo dare un aiuto e un supporto concreto alle madri in difficoltà in modo da evitare esiti così drammatici?

Certamente si possono prendere in considerazione diverse ipotesi di lavoro. Io personalmente ho molta fiducia nell’efficacia della conoscenza della storia e della letteratura, specialmente della narrativa. Ci hanno detto che “ferisce più la penna che la spada”. Noi non abbiamo spade e non vogliamo ferire nessuno – forse qualche coscienza – e non usiamo molto spesso neppure la penna, in questi tempi di tecnologia avanzata, tuttavia comprendiamo ancora molto bene il significato di questo modo di dire. Un bel romanzo, ben scritto, può smuovere le coscienze, risvegliare le emozioni sopite, l’immaginazione e i sentimenti delle persone, più profondamente di qualsiasi altro mezzo di convincimento più coercitivo o scientifico.

Potrebbe essere utile, per esempio, esplorare come il mondo degli scrittori di narrativa affronti l’argomento delle madri naturali o adottive le quali non sono in grado di avere un buon rapporto parentale con i loro figli. Ci sono molti libri degli ultimi tre secoli riguardo a questo problema, e per questo è necessario porre dei limiti alle nostre ricerche. Ad esempio: un numero definito di romanzi per ogni paese; o solo romanzi pubblicati di recente (diciamo negli ultimi dieci anni). In Italia sono stati pubblicati da poco tre romanzi su questo tema: il primo racconta la storia di una madre adottiva inadeguata, il secondo parla delle sofferenze di una bambina abbandonata in un orfanotrofio di Venezia che diventa una bravissimo musicista; l’ultimo narra la storia di una madre che ama il suo bambino ma non riesce a sopportare il suo continuo pianto (E’ nelle sale il film che ne è stato tratto). Riguardare, raccogliere e diffondere i casi considerati dagli scrittori, confrontarli con fatti recenti di cronaca, potrebbe essere un modo per provocare una reazione vigorosa da parte dell’opinione pubblica, efficace per destare un’attenzione legislativa sul problema. E – perché no? – indire un concorso letterario internazionale sull’argomento?

Lo scopo è quello di offrire un supporto alle madri a rischio. In Italia il Ministro della salute Fazio si è proposto di applicare la TSO (Trattamento Medico Obbligatorio extra moenia alle madri che soffrono o che sono a rischio di una seria depressione post partum, in modo da proteggere le madri e i figli. Ma queste madri hanno bisogno di molto di più che di un’assistenza medica, hanno bisogno sopra ogni cosa di una compagnia costante e affettuosa, e di non essere lasciate sole.

Le mie proposte su cosa possa essere fatto dalla Commissione Internazionale BPW Arte e Cultura, devono sicuramente essere discusse con tutti i membri della Commissione stessa, ma ricordiamoci che le nostre idee devono essere esportabili e praticabili, non missioni impossibili troppo al di sopra alle nostre forze, dei fondi accessibili, della buona volontà spendibile a disposizione.”

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