De Humanitate Sanctae Annae (Associazione di medici ferraresi), in collaborazione con FIDAPA ed altre associazioni del territorio, ha organizzato sabato 15 marzo 2014, nel Salone d’Onore di Palazzo Roverella a Ferrara, un convegno intorno alla figura del Prof. Ippolito Donini, Direttore della Clinica Chirurgica della Facoltà di medicina di Ferrara per oltre 20 anni.
“La vita nella mani” è il titolo fortemente evocativo che Riccardo Modestino ha scelto come filo conduttore dell’evento culturale cui sono accorsi numerosi allievi, famigliari, associazioni e pazienti. Immagini e parole ricostruiscono la figura e la vita di un chirurgo gentile, ricco di umanità e professionalità, che ha dimostrato come i valori della dignitas ( fondamento delle legge morale), della humanitas, della curiositas ( della conoscenza e del suo continuo approfondimento), dell’equanimità ( dell’equilibrio e della decisione riflettuta) siano il fondamento autentico e la guida di una antica e nobile professione, quella del medico. Un uomo, il Prof. Donini, sempre interessato all’innovazione e alla ricerca, consapevole della necessità del miglioramento continuo nell’assistenza del paziente, dell’importanza della sua collaborazione attiva per liberarlo da quella solitudine in cui spesso la malattia lo relega.
In questa opera di coinvolgimento personale e collettivo consiste il contributo forse più alto del Maestro, che ha saputo sin dagli anni ’60, come ha ricordato il Prof. Paolo Carcoforo, valorizzare il team work, il cambiamento, l’apprendimento e lo sviluppo organizzativo, dimostrando di possedere una grande visione circa le sorti della chirurgia del futuro. Una chirurgia sempre meno demolitiva ( cd gentile) e sempre più rivolta ad accogliere con il dialogo e l’ascolto il messaggio dei pazienti che a Lui si rivolgevano numerosi da tutta Italia.
Un viaggio nel mondo delle possibilità, come ha ricordato mirabilmente il Prof. Paolo Zamboni, mossi dal sogno, dal coraggio e dalla passione e sempre proiettati in uno spazio di ricerca avanzato, il cui principio primo è osare. Un entusiasmo del fare reso possibile da una solida preparazione scientifica e culturale. Una prospettiva umanistica che è necessario possedere per un recupero pieno del desiderio di vivere e affrontare la vita con forza, quella delineata dalla Dott.ssa Marcella Marchi nel suo intervento, a nome di ANDOS di Ferrara. Quell’umanità, unita all’umiltà, dimostrata dal Prof. Donini quando salvò la vita della campionessa olimpica, oggi onorevole della Camera dei deputati, Manuela Di Centa nell’autunno del 1994; un’esperienza riportata nel libro “ Libera di vincere” , che le ha consentito un recupero fisico ma soprattutto mentale e quindi di proseguire l’attività agonistica dopo appena quattro mesi dall’intervento. Il susseguirsi dei dieci interventi dei relatori, coordinati da Massimo Masotti, hanno costruito un ritratto del Maestro, capace di definirne ogni aspetto, quello dell’uomo e del medico, dell’amante dei cavalli, come ha messo in luce un bellissimo cortometraggio di Carlo Magri, e della poesia, come ha ricordato la moglie in un accorato intervento, della vis artistica, nutrita dalla famiglia ed infusa nella figlia Silvia che ha espresso, nella comune ricerca del bello, tutto il suo profondo amore verso il padre.
Si sono narrate, in una giornata memorabile, le vicende di un uomo esemplare che rimane vivo nella coscienza delle donne e degli uomini per aver rinnovato in loro la speranza di un mondo migliore. Fidapa Sezione di Ferrara, che annovera fra le proprie Socie medici di ogni disciplina specialistica, ha voluto essere partecipe al ricordo di una figura di spicco della recente storia della sanità ferrarese, capace di prendersi cura oltre che curare.
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