La Sezione Verona Est ricorda la socia Peppina Monese

RICORDO DI PEPPINA MONESE DE RONI

E’ mancata a Isola della Scala, pochi giorni fa, era un’amatissima socia fondatrice e onoraria di Fidapa Verona est.  Un abbraccio “col strucon”, era il suo saluto abituale e veniva spontaneo accontentarla subito, ma qualcosa ci tratteneva, era il timore di poterla rompere, tanto appariva fragile ed esilissima, una figurina da indossatrice, elegantissima, anche a 90 anni…ne aveva già 70 quando contribuì a fondare la Fidapa Verona est, nel 1990 (era del 1920) e nel 1996 iniziò la sua avventura di lettrice per le socie Fidapa, con un appuntamento  fisso mensile chiamato “Viaggi in poltrona”, che fu ospitato per diversi anni anche presso la Società  Letteraria e il Circolo Ufficiali (ora Unificato) riuscendo a entusiasmare con la sua passione per i libri  tutte noi, che partecipavamo agli incontri godendo del suo spirito, affabilità, gentilezza e meravigliandoci sempre di come riuscisse a leggere così tanti libri, con quegli occhi azzurro cielo trasparenti. Ne portava parecchi con sé  e li distribuiva come una biblioteca circolante…Ci spediva anche recensioni e selezioni mensili di almeno due o tre opere (di cui non svelava mai il finale..) che furono raccolte e stampate in due volumetti, a testimoniare la sua fatica e l’impegno profusi per noi…A un certo punto  quegli occhi si sono – ahimé – spenti e non ha potuto proseguire questo lavoro, portato avanti fino al 2009. Ma tutte le donne Fidapa che l’hanno conosciuta non possono dimenticarla, e serbano di lei un ricordo bellissimo, perché ha lasciato il segno del suo passaggio, le presidenti si sono alternate e lei  il suo appuntamento erano un punto fermo al quale nessuno voleva rinunciare. Sono passati diversi anni ed ora, raggiunta la bella età di 98 anni, ci ha lasciato per dissolversi in quel cielo al quale aveva rubato l’azzurro, e a noi non resta altro che dirle: mille volte grazie, Peppina.  Un abbraccio col strucon…

 

Vezia Rode Sciacchero – past presidente Fidapa Verona est, nonché colei alla quale Peppina spediva da Isola della Scala le paginette scritte a mano su foglietti a quadretti, in grafia minutissima, come lei, e le trascriveva scritte a macchina e poi al computer, e le spediva alle socie.

 

 

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