Mercoledì 21 maggio 2014, la Sezione FIDAPA di Ferrara ha organizzato presso il Ristorante “L’Orlando” una serata – incontro “ Dal bianco e nero al colore” un viaggio dell’anima tra la carta e la tela; due nuove socie Maria Luisa Scaramelli pittrice ed Erika Scarpante titolare della Casa editrice AL.CE, hanno animato la serata illustrando ai numerosi convenuti, le loro attività, le loro professionalità apparentemente effimere, intrise di forti contenuti emotivi. Le accomuna una grande sensibilità, desiderio di collaborazione e voglia di rappresentare la forza delle donne.
Maria Luisa Scaramelli, pittrice, racconta per immagini il suo mondo interiore; la sua pittura colpisce nell’immediato per l’assemblaggio fantasioso e fantastico di microcosmi che paiono giovarsi di poliedrica autonomia. In un’epoca in cui si tende ad uniformare le idee e le espressioni della cultura e dell’uomo, M. Luisa Scaramelli suggerisce al mondo che l’Arte non appartiene a nessuna terra poiché assume forme universali, con linguaggi che ognuno di noi riesce a creare, trasformare e sentire. Le sue opere si fanno portavoce dei ritmi della vita, cornici di felicità ed inquietudine. Il frutto di una costante ricerca introspettiva, dove spesso compaiono serie iconologiche, in cui la mitologia personale dell’autrice viene a coincidere con gli archetipi storici e universali dell’umanità. Il motore di tale amore per la pittura risiede nel suo appassionato desiderio di definire figurativamente i sentimenti, nella sua ricerca di verità nella vita; simboli e storie antiche, consentono all’autrice di toccare ogni corda dell’animo umano. Raffigurazioni generate dalla visione interiore dell’artista che si mescolano e confrontano con l’ironia. Con perizia e conoscenza tramandata dagli antichi, la pittura di M. Luisa Scaramelli dimostra un’apparente facilità di comprensione consegnando al fruitore più livelli di lettura, non documentando spazi reali, ma creando “favole” dove proiettare emozioni e sentimenti.
Erika Scarpante, ha presentato il libro “Scale a Ferrara” da lei curato e di cui è editrice con la Casa AL.CE. E’ una raccolta di fotografie realizzate negli anni ‘50 ( con una pesante macchina fotografica a “lastre”) dal fotografo ferrarese professionista Oreste Biancolli che, insieme al suo grande amico Alberto Cerini, che lo guidava nei posti più inaccessibili di Ferrara, ha realizzato in più di un anno una vasta raccolta di fotografie d’autore che poi andò quasi perduta. Dal recente ritrovamento della raccolta di foto, Erika Scarpante ha deciso di realizzare questo libro e di pubblicarlo sotto la casa editrice AL.CE., nome coniato in onore di Alberto Cerini, che con il suo inimitabile gusto del bello e il suo occhio per cogliere i dettagli che altri non vedevano, ha reso possibile tutto questo. Questo libro di raccolta fotografica del tutto insolita sulle scale ferraresi nasce dalla tenacia di Erika Scarpante, tecnico teatrale qualificato, nonché tecnico della comunicazione audiovisiva e multimediale ed esperta di web. Qualche tempo fa Erika, del tutto casualmente, ritrova in una cassapanca una scatola di cartone, che contiene un vecchio album fotografico con immagini in bianco e nero di scale di Ferrara, e degli appunti dattiloscritti. Erano lo spunto per il libro, già pensato alla fine degli anni Cinquanta da Alberto Cerini (1905-1980), che fu uomo colto e sensibile, amante dell’arte, Console del Touring Club Italiano e importante figura culturale cittadina. Egli, con passione, maestria e scrupolosa documentazione, organizzava itinerari turistici alla scoperta di un’Italia minore, il suo sguardo intelligente e arguto e il suo sorriso disarmante gli aprivano tutte le porte. Lo aveva già immaginato in tutto e per tutto questo libro, Alberto Cerini, che così scriveva, riguardo all’idea della pubblicazione: ‘Argomento minore, si dirà ma il soggetto mi è parso interessante (…) perché varie scale in Ferrara sono monumenti’, e aveva così affidato la fotografia all’ amico Oreste Biancolli, noto professionista, tuttora vivente, distintosi negli anni Cinquanta per i suoi scatti eseguiti durante l’alluvione del Po. Uno sguardo sempre soggettivo sulla città, i suoi silenzi amplificati dalla vibrante lirica delle immagini in bianco e nero, le scale protagoniste assolute, metafora dell’elevarsi, mai mero elemento architettonico funzionale. Un palcoscenico quasi svuotato di ogni presenza umana, atemporale, emozionante, commovente negli scatti delle scale più povere; alcune oggi non esistono più, se non nell’ ombra indelebile lasciata nel bianco e nero delle foto di Biancolli. Corredano il volume le poesie della Prof.ssa Rita Montanari, e contestualizzano e argomentano efficacemente l’ introduzione curata a più mani dall’ Arch. Carla di Francesco, dalla Dott.ssa Alessandra Chiappini e dal Prof. Raffaele Lucci.
Maria Luisa Scaramelli ” Spiriti danzanti” Erika Scarpante “Scale a Ferrara”