Mai più spose bambine

 

verona est -carta diritti bambina-page-001 (2)Nel Giornale L’Arena,  si segnala  alla Società Letteraria :

SPOSE BAMBINE   Ogni  giorno nel mondo 37mila bambine sono  costrette a  sposare  uomini  molto più grandi di loro. Alcune preferiscono uccidersi  piuttosto che vivere con questo incubo. Non sono più bambine, sono mogli.  Hanno perso l’infanzia.  E’ il tema che verrà affrontato  martedì 8 marzo  alle 16,45 alla Società Letteraria  durante l’incontro “Mai più spose bambine”  promosso da Amnesty International  e Fidapa – BPW Italy  Verona Est.

Ne parlano  Annunziata Marinari, reponsabile della campagna  “Mai più spose bambine “ di Amnesty International,  Daniela Turci, segretaria di Fidapa Verona Est, Elena Migliavacca, coordinatrice Casa di Ramia…. Ricordiamo le parole di Malala, la studentessa pakistana di 17 anni che ha vinto il premio Nobel per la pace. Ritirandolo nel 2014, ha detto “Questo premio non è solo per me. E’ per i bambini dimenticati che vogliono un’istruzione, per i bambini spaventati che vogliono la pace, per i bambini senza voce  che vogliono il cambiamento”.

Alessandra Galetto.

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Carta dei Diritti della Bambina

Og n i b a m b i n a h a i l d i r i t t o :
1. Di essere protetta e trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro
anche in relazione alle esigenze genitoriali, dai servizi sociali, sanitari e dalla comunità.
2. Di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, sfruttamento, abusi sessuali
e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l’equilibrio psico-fisico.
3. Di beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali e di poter accedere in
presenza di disabilità a forme di sostegno specificamente previste.
4. Di essere trattata con i pieni diritti di persona dalla legge e dagli organismi sociali.
5. Di ricevere una idonea istruzione in materia di economia e di politica che le consenta di
crescere come cittadina consapevole.
6. Di ricevere informazioni ed educazione su tutti gli aspetti della salute, inclusi quelli sessuali
e riproduttivi, con particolare riguardo alla medicina di genere per le esigenze proprie
dell’infanzia e dell’adolescenza femminile.
7. Di beneficiare nella pubertà di sostegno positivo da parte della famiglia, della scuola e
dei servizi socio-sanitari per poter affrontare i cambiamenti fisici ed emotivi tipici di questo
periodo.
8. Di apparire nelle statistiche ufficiali in dati disaggregati per genere ed età.
9. Di non essere bersaglio, né tantomeno strumento, di pubblicità per l’apologia di tabacco,
alcol, sostanze nocive in genere e di ogni altra campagna di immagine lesiva della sua dignità

La “Carta dei Diritti della Bambina” è stata presentata ed approvata al IX Congresso della Federazione Europea BPW Business Professional Women) tenutosi a Reykjavik nell’agosto del 1997, organizzato dalla International Federation of Business and Professional Women, ONG che lavora in collaborazione con le Nazioni Unite, alla quale la F.I.D.A.P.A. BPWItaly è affiliata.
In tale occasione, la federazione europea BPW ha organizzato un seminario europeo promosso da Janice Brancoft sul tema “Il futuro della bambina in Europa.”

Pechino 1995:la drammatica condizione delle bambine e adolescenti nel mondo fu denunciata dalle donne convenute a Pechino per la Quarta Conferenza Mondiale organizzata dall’ONU.
Nella Dichiarazione e nel Programma d’azione che costituiscono i documenti politici di Pechino, i 184 Paesi firmatari stabilirono al punto 12 obiettivi strategici e azioni positive per eliminare le forme di discriminazione nei confronti della Girl Child, che nelle intenzioni dell’assemblea di Pechino, indica la bambina sino ai 16 anni
Subito dopo in Europa la Commissione di Consulenza Governativa del Regno Unito s’impegnò nel predisporre un complesso di principi, ispirati, ovviamente, alla Convenzione ONU del 1989, ma anche sulla base del quadro allarmante scaturito dal Vertice di Pechino, per incidere sul piano istitutivo, sulle coscienze e stimolare l’opinione pubblica a dibattere sulla condizione delle bambine e adolescenti, sui loro diritti, risultati solo formalmente, non in modo sostanziale pari a quelli maschili.
Nacque così la Carta dei diritti della Bambina
Fidapa, è stata promotrice di una partnership nazionale, alla quale hanno aderito molte Sezioni. Oggi esistono presso tutti i Distretti Fidapa i Gruppi di Lavoro Carta Diritti Bambina, coordinati da una responsabile a livello nazionale

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