Treviso – attività 2013

05/12/2012 – Si è tenuta presso la sala conferenze dell’ex chiesa di S.Caterina, la conferenza promossa dalla FIDAPA di Treviso dal titolo “DONNE RESPONSABILI” (LA PRESENZA DELLE DONNE NEI RUOLI DECISIONALI DEL NOSTRO TERRITORIO).

La Presidente della Fidapa Lucia Turrisi, nella sua introduzione ha messo in luce le problematiche che anche nel nostro territorio si manifestano consapevolmente alla poca presenza della rappresentanza femminile non solo nelle istituzioni ,politiche e amministrative, ma anche nei luoghi dedicati alla finanza e all’economia.,banche ,fondazioni,consigli di amministrazione ecc.

La relatrice Mariarosa Battan, Presidente del comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Treviso e Coordinatrice provinciale di CNA Impresa Donna, ha proposto una sintesi del percorso/partecipazione /presenza delle donne nel nostro paese facendo notare come ,per tappe elettorali, dal 1948 ad oggi le donne parlamentari sia aumentate. Passando in maniera molto lenta ma continua dalle 21 presenti del 1946 alle 121 del 2008 pari al 21,4% nella graduatoria europea siamo a metà tra la Croazia e la Polonia.

Nella marca Trevigiana i dati ufficiali vedono la presenza di 21 sindache su un totale di 95 comuni ,gli assessori donna sono il 16,19% su 74 assessori e la percentuale delle consigliere comunali e pari al 17,99% su 216 consiglieri.

La giunta provinciale ha la presenza di 1 sola donna mentre le consigliere sono 5 su 36 eletti.

Non ci sono dati aggiornati relativi alle elette nei diversi CDA (consigli di amministrazione) la normativa è talmente recente da non consentire una statistica (è infatti stato approvato nel 2012 il regolamento che introduce le quote rosa nei consigli di amministrazione delle società pubbliche, precedentemente erano previste solo nelle società quotate in borsa).

Sappiamo comunque e di sicuro ,che laddove siano presenti donne nei CDA i risultati sono non solo positivi ma si evidenziano anche dal punto di vista delle caratteristiche di “genere” che sono doti particolari di mediazione,concretezza,capacità di lavoro e dedizione,doti che servono e sono necessarie più che mai al nostro paese .

La norma delle nomine nei CDA è transitoria. Il recente comunicato della Comunità Europea,datato 14/11/2012 fissa come obiettivo da raggiungere entro il 2020 la quota del 40% di donne elette nei CDA.

Lo scopo dell’incontro di oggi è finalizzato a evidenziare la necessità della presenza delle donne nella realtà socio/economica/politica, della necessità di fare squadra e far parte di questa SQUADRA.

All’incontro hanno partecipato alcuni consiglieri del comune di Treviso, il dott. Emilio Lippi direttore delle Biblioteche e dei Musei Civici, le socie della Fidapa, le commissioni pari opportunità comunali e provinciali, la consulta femminile e tutte le associazioni femminili del territorio, nonché altri rappresentanti di prestigio delle istituzioni che sono intervenuti in favore dell’argomento della serata, nel complesso un pubblico di circa 100 persone.

Il convegno ha suscitato molto interesse grazie ad un dibattito intenso caloroso e costruttivo.

2. 28 Febbraio 2013 Convegno sull’analisi storica dell’emigrazione italiana nel secondo dopoguerra con la presentazione dell’opera letteraria della scrittrice Roberta Sorgato “Cuori nel pozzo”, opera che per il valore contenutistico e per le tematiche affrontate ha ottenuto il patrocinio della regione Veneto e di tutte le sue province ed è stato presentato in tantissimi contesti italiani del nostro territorio, in occasione del 150º anniversario dell’unità d’Italia. Lo scopo è stato quello di evidenziare il fenomeno dell’emigrazione italiana con l’intento e il desiderio di salvaguardare la memoria e di contribuire al recupero e alla circolazione della testimonianza ad essa collegata. Sono stati approfonditi i fatti attinenti l’emigrazione mineraria del Belgio vissuta soprattutto dal popolo veneto, ne vengono tratteggiate con cura le drammatiche condizioni di vita dei minatori dentro e fuori le miniere e anche le situazioni difficilissime delle famiglie in rapporto alla società in cui si evolvevano. L’autrice fra le pagine fa sentire la sua voce con sofferenza e passione essendo figlia di uno dei minatori medaglia d’oro al valore civile, che perirono nella sciagura al bacino carbonifero Rieu du Coeur l’8 febbraio 1956 a Quaregnon in Belgio. Il tutto è stato accompagnato da filmati, documento tangibile di questo accaduto. Il convegno sopracitato ha ottenuto un grande successo di pubblico, di un pubblico folto, caloroso e molto partecipe.

3. Il 31 gennaio 2013 è stato organizzato e svolto un interessante incontro dibattito aperto al pubblico riguardante il nuovo piano socio-sanitario regionale dal titolo: quale futuro, quali prospettive per la sanità di genere? Relatore Dott. Francesco Benazzi, Direttore generale Sanitario dell’Alta Padovana. Hanno presenziato l’Assessore alla cultura Stefano Pimpolari, i consiglieri comunali avv. Giampiero Aloisi, Domenico Piccoli, la Presidente delle pari opportunità Dott. Valeria Zagolin e altri rappresentanti delle istituzioni che sono intervenuti in a favore dell’argomento della serata. Dopo i preliminari sulla salute in generale il relatore ha rivolto l’attenzione alla salute al femminile e in questo contesto ha elaborato alcune tabelle aggiornate relative a quanto proposto. In sostanza è stato sottolineato che i fattori di rischio legati alla salute femminile non riguardano tanto gli aspetti riproduttivi quanto il ruolo sociale delle donne sempre, più impegnate sul fronte familiare e lavorativo con inevitabili ripercussioni sulla propria salute.

Da dati statistici accertati è risultato che le donne vivono sì più a lungo ma si ammalano di più dell’uomo e usano maggiormente i servizi sanitari. Secondo i dati del Ministero della Salute il 6% delle donne soffre di disabilità alla vista a ll’udito contro il 3% degli uomini; il 9% delle donne soffre di osteoporosi contro l1 % degli uomini; il 7 % delle donne soffre di depressione contro il 3% degli uomini. Ci sono malattie autoimmuni che colpiscono maggiormente il sesso femminile come ad esempio l’artrite reumatoide a dimostrazione che ci sono differenze tra il sistema immunitario maschile e femminile. Le malattie per le quali le donne presentano maggiore prevalenza rispetto agli uomini sono: le allergie + 8%, il diabete + 9%, cataratta + 8%, l’ipertensione arteriosa + 30%; tiroide il 500%; cefalea e emicrania + 128%; calcolosi + 31%; depressione e ansietà +138%, Alzheimer + 100%. Inoltre gli apparati che sembrano presentare più differenza di genere sono il sistema cardiovascolare, il sistema nervoso e quello immunitario. La malattia cardiovascolare è considerata da sempre la malattia più frequente, il killer nº 1per le donne tra i 44 e i 59 anni. Le donne che ogni anno muoiono a causa delle malattie cardiovascolari sono circa 120.000.

Anche nel consumo di farmaci le donne rappresentano le più grandi consumatrici. Notevoli differenze tra i sessi si registrano anche nelle risposte alle terapie farmacologiche. Uno studio del 2009 ha dimostrato che basse dosi di aspirina in prevenzione primaria sono in grado di ridurre l’incidenza nell’infarto negli uomini, ma non tra le donne, che invece risultano essere maggiormente soggette a reazioni avverse ai farmaci.

Quindi le suddette considerazioni portano a sostenere che senza un orientamento di genere, la politica della salute risulta metodologicamente scorretta oltre che discriminante. La conoscenza della differenza di genere favorisce infatti una maggiore appropriatezza della terapia ed una maggiore tutela della salute. Un’altra malattia da poco conosciuta e che colpisce prevalentemente la donna è la sindrome da stanchezza cronica, una stanchezza persistente, che non è alleviata dal riposo, che si acerba provocando una sostanziale riduzione dei livelli di attività occupazionali, sociali e personali. Lo stress femminile inizia con la sensazione di non poter disporre pienamente di se stesse. Per imparare a gestire lo stress la donna dovrebbe capire che la stanchezza và ascoltata, l’insofferenza va compensata, l’indifferenza va rimossa. Dovrebbe cominciare ad avere maggiore attenzione per la propria salute, non trascinarla, non sforzare troppo i propri limiti e le proprie debolezze, ascoltare il linguaggio del (proprio) corpo per evitare le più diverse forme di somatizzazione.

Il convegno ha suscitato molto interesse tra i presenti. Il dibattito è risultato caloroso, ricco d’interventi diversificati tra loro, ma uniti da un solo interesse: la salute di tutti noi.

4. Il 12 Marzo 2013 è stato organizzato un incontro dibattito sul tema: diritti violati, infanzia rubata, condotto da Renea Nardasi, avvocato matrimonialista rotale. Abbiamo voluto evidenziate con questa scelta un tipo di violenza usata spesso, anche se involontariamente sui minori, figli di coppie separate, che a volte sono trattati come oggetto di scambio, come arma di ricatto, traditi da genitori non sempre responsabili e da un sistema giudiziario desueto (superato) non adeguato ai nuovi tempi. Si verifica così una certa forma di strumentalizzazione infantile operata da genitori nella risoluzione dei conflitti sentimentali e patrimoniali. E in un clima colmo di tensione spesso molti di questi ragazzi vivono situazioni imbarazzanti, pregne di notevoli disagi, preoccupazioni, sofferenze, privazioni, contraddizioni, cavilli legali, un insieme che risulta molto più grande di loro da poterlo contenere senza evitare indelebili danni alla loro persona. Come Fidapa in favore di diritti umani, abbiamo inteso risaltare questa realtà attuale e significativa che non và sminuita. Se poi ci proiettiamo nel grave problema della sottrazione internazionale dei minori, ci vediamo come catapultati in un mondo veramente drammatico, ove capita spesso che il coniuge separato proveniente da un’altra nazione non risolvendo i dissidi familiari fugge al proprio paese con i figli, mentre l’altro coniuge, pur avendo la legge dalla sua parte non riesce molte volte a vincere le lunghissime battaglie legali in favore dei figli estorti, raccogliendo invece amare sorprese. In questi contesti, alla luce di questi fatti la relatrice, autrice del libro “Figli violati” ha sviluppato l’argomento proposto utilizzando esperienza e competenza professionale da cui sono emersi casi tristi, profili di famiglie contemporanee, storie vere, vissute ricche di significato e di insegnamento.

Il pubblico è risultato numeroso, tra i presenti si sono notati insegnanti e ragazzi di alcune scuole superiori, associazioni femminili di categoria come Unicef, Croce Rossa, Consulta, Pari Opportunità, interventi validi e molto sentiti.

 

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