Udine: Borsa di studio per la ragazza pakistana sfigurata dall’acido

borsa di studio udineFIDAPA BPW ITALY Sezione di Udine ha assegnato una borsa di studio a Iram Saeed, giovane pakistana vittima di un attacco di acido, per aver rifiutato una proposta di matrimonio. Nel 1996  il pretendente respinto l’ha aggredita causandole la perdita di un occhio e costringendola a sottoporsi a 25 operazioni. Iram ora studia e lavora all’università ed è  impegnata come attivista. Oggi lotta per aiutare le donne che hanno subito nel mondo la sua stessa aggressione.

A seguire l’articolo,  pubblicato dal quotidiano Messaggero Veneto, a firma Lodovica Bulian, relativo all’evento

Una borsa di studio di 4 mila euro per aiutare Iram Saeed, la ragazza pakistana sfigurata dall’acido che farà da testimonial di solidarietà e coraggio alla Unesco Cities Marathon di domenica, a costruirsi un futuro da donna libera e indipendente.

L’iniziativa è della Fidapa, la federazione che conta 11 mila socie in Italia e che supporta le donne attive in arti, professioni e affari, attraverso la collaborazione di Smileagain Fvg, la onlus che sostiene Iram e altre donne vittime dell’acido. L’assegno le sarà consegnato proprio nell’ambito delle premiazioni della terza edizione della maratona all’insegna della pace: «Vista la mission della nostra associazione, che ritiene che la tutela delle donne passi anche soprattutto attraverso la loro scolarizzazione – spiega la presidente della Fidapa Udine, Chicca Coccitto – abbiamo voluto consentire a una giovane a cui si è cercato di interdire il futuro di proseguire nei suoi studi, perché questi le consentiranno di avere una vita libera e indipendente in un Paese particolarmente difficile come il Pakistan».

Iram, trent’anni, potrà così continuare a lavorare e a studiare economia e risorse umane presso l’università di Islamabad. «L’idea di Fidapa della borsa di studio per una delle ragazze Pakistane da noi curate – commenta il presidente di Smileagain, Giuseppe Losasso – oltre a dimostrare la grande sensibilità ai problemi umanitari, è anche l’esempio di una crescita in senso globale, di una grande apertura mentale e reale verso il nuovo e il diverso che crea sentimenti oscillanti e controversi. Sarà motivo di orgoglio per la nostra Iram e fungerà da stimolo per tutte quelle ragazze che come lei, sono state capaci di reagire alla paura, all’odio ed alla violenza, che non si sono sottomesse all’ignoranza e si sono attivate per crescere ed affermarsi socialmente».

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