FIDAPA BPW ITALY - DISTRETTO NORD EST

A Mestre le Commissioni AMBIENTE e AGRICOLTURA

DSC01713Sabato 25 gennaio 2014, a Mestre, presso l’Hotel Plaza, si sono tenuti gli incontri con le Referenti di Sezione,  coordinati dalle Componenti distrettuali, delle Commissioni: Ambiente – Turismo,  Carla Ciani Bassi ed Agricoltura, Carla Scoppetta. Ha presenziato ai lavori la Referente nazionale Commissione  Ambiente Turismo, Alda Picone. Erano rappresentate le Sezioni di: Bologna, Bolzano, Cesena, Ferrara, Forlì, Legnago-Basso Veronese, Lonigo, Padova,  Patavium Euganea, Pordenone, Porto Viro-Delta del Po,  San Donà di Piave, Trieste storica, Udine, Verona Centro, Villafranca- Basso Garda.  I lavori delle  due Commissioni si sono aperti con un momento congiunto, destinato ai  saluti delle due Componenti distrettuali e della Referente nazionale, ove sono state delineate le intenzionalità reciproche, circa  la condivisione di  percorsi di indagine comuni. A seguire, ciascuna Commissione ha affrontato, in forma separata e specifica, le tematiche relative al proprio ambito di indagine.

Per la Commissione Ambiente e Turismo, ha introdotto Carla Ciani Bassi, che ha delineato i profili di interesse entro i quali indirizzare le attività delle Sezioni. La relazione di Alda Picone è stata focalizzata sulla valorizzazione, il rispetto e la tutela dell’ambiente,  su politiche mirate ad uno sviluppo sostenibile, sull’importanza  della green economy. La disamina  dei percorsi indicati si è intrecciata con gli interventi  delle Presidenti e delle Referenti che, illustrando le attività delle Sezioni, si sono soffermate su progettualità di grande interesse: la potenzialità delle piante per il benessere dell’uomo, il  valore terapeutico del verde,  le teorie Fukuoka basate su tecniche dalla forte dimensione meditativa, rivolte a riprodurre il più possibile le condizioni naturali, minimizzando gli interventi dell’uomo sull’ambiente, nel segno del “rispetto” e in contrasto con i sistemi agricoli tradizionali e le loro logiche “industriali”. I metodi di coltivazione tradizionale, atti ad  isolare le piante in regolari monocolture a filari, lavorano il terreno e utilizzano fertilizzanti, diserbanti e pesticidi, che impoveriscono di nutrienti le piante e i frutti, immettendo sostanze tossiche nell’ambiente e nella catena alimentare. Le stesse consociazioni colturali, coltivazione di prodotti in abbinamento sinergico, così come l’avvicendamento colturale, oltre a favorire la fertilità del terreno, limitano il ricorso ai fertilizzanti chimici e ai pesticidi. Attenzione particolare è stata  riservata  alle problematiche relative alla tossicità accumulata dai prodotti alimentari che provoca, nell’individuo, lo sviluppo incontrollato di interferenti endocrini, ritenuti una delle cause principali della diminuzione della fertilità. Sono state illustrate le potenzialità degli Healing Gardens: giardini-percorsi terapeutici pensati per generare benessere psicologico e stimolare sensorialmente soggetti fragili, quali: disabili, anziani malati di Alzheimer, bambini. Ha infine preso corpo il progetto “Il giardino dell’Alzheimer, il giardino della memoria”. In un prossimo incontro sarà presente l’Ing. Gian Mario Portale con il quale saranno vagliati gli aspetti tecnici e finanziari per la realizzazione del progetto.partecipanti 25.1.14 Visite al giardino botanico di Padova, al giardino terapeutico di Venezia, di Fossalta di Piave consentiranno di analizzare, in concreto, gli aspetti che sottendono  alla realizzazione del progetto; la richiesta di coinvolgimento e di collaborazione  all’iniziativa, rivolta a soggetti istituzionali e non, ne favorirà la realizzazione. Altro filone d’indagine sul quale ci si è soffermati: lo spreco del cibo in famiglia. Lo studio avrà il supporto dell’Università di Bologna, nelle persone del  Prof. Carlo Segrè e di Paola Monari della Sezione di Bologna. E’ in preparazione un questionario, a largo spettro di indagine, relativo al tema. Infine, si è ragionato sulla progettualità che analizza il contributo delle attività delle donne in  territori  e contesti particolari delle regioni del distretto: le valli dolomitiche e le zone umide del delta, luoghi di indiscussa valenza turistica, ma anche di diffuse capacità imprenditoriali al femminile.

carla scoppetta La Commissione Agricoltura, coordinata da Carla Scoppetta, ha proseguito i lavori già avviati, con il primo incontro (15 dicembre), riservato alle Sezioni dell’Emilia Romagna, al quale era presente la Presidente distrettuale Gabriella Vaglieri e nel quale  sono state poste le basi del macro-progetto distrettuale che, con l’incontro di oggi, ha preso il via. In apertura, Carla Scoppetta ha letto il messaggio inviato  dalla Responsabile nazionale, Serena Cansella, ove si fa riferimento ad un Convegno nazionale da svolgersi in Sardegna e,  riprendendo le considerazioni effettuate nel precedente incontro, ha invitato le referenti presenti ad un sintetico giro di parola,  relativo alle progettualità che le Sezioni intendono realizzare. I temi legati alle tipicità imprenditoriali dei territori del distretto e le peculiarità delle coltivazioni e delle produzioni sono stati esaminati da più punti di vista: sono state poste in luce le caratteristiche delle politiche agricole europee, le conseguenze determinate nella geografia colturale dei territori, la marginalità di alcune colture, la scomparsa di altre, le  strategie evolutive per il futuro. Particolare interesse ha destato l’esperienza dei “piccoli orti” coltivazioni a filiera corta, dal produttore al consumatore, attuata in alcuni territori della Romagna; gli orti si ispirano a metodi agricoli tradizionali. Il rispetto dei cicli naturali e l’utilizzo di piante autoctone garantisce un maggior rispetto dell’ambiente e minore inquinamento. In questo modo si privilegia la dimensione del sapere, inteso come trasmissione di valori, costituendo un punto di incontro e scambio per la comunità. Singolare per molteplicità di funzioni, ma anche per una progettualità tutta al femminile, l’esperienza della fattoria sociale veneta, illustrata con dovizia di particolari. Negli ultimi anni rapide e profonde trasformazioni hanno caratterizzato l’evoluzione dei sistemi agroalimentari. Le spinte al cambiamento sono venute da più fronti e non hanno coinvolto la sola struttura delle relazioni economico-produttive, ma hanno prodotto una nuova configurazione degli stessi rapporti tra società e agricoltura, declinati in un rinnovato paradigma delle politiche europee, a sostegno del settore. L’agricoltura è divenuta fattore di sviluppo economico e sociale, oltre che strumento di salvaguardia e valorizzazione ambientale; una potenziale leva su cui poggiare modelli di crescita territoriale sostenibili. La capacità delle attività agricole di generare benefici di carattere sociale, quali quelli di carattere terapeutico-riabilitativo, nei confronti di particolari gruppi di popolazione, non è certamente una novità nelle campagne. La disabilità si accentua man mano che nel processo di sviluppo si passa da una società agricola e rurale a quella industriale e urbana. Nel tessuto industriale e cittadino la mancanza di alcune abilità determina situazioni problematiche per gli individui che ne sono portatori, per le loro famiglie e per la comunità intera, con conseguenti fenomeni di marginalizzazione o di vera e propria esclusione dalla vita sociale Diversamente, l’agricoltura contadina tradizionale non conosceva la “disabilità”, almeno nei termini con cui la si intende comunemente oggi. Quell’agricoltura trovava una mansione, un ruolo, anche se limitato, per tutti i componenti della famiglia contadina, ognuno coinvolto e partecipe della vita sociale e produttiva di quella comunità familiare. Si può dunque affermare che una funzione sociale l’agricoltura l’abbia sempre svolta e che in una certa misura tale funzione derivi dall’essere, quello agricolo, un settore dove la dimensione economico-produttiva si intreccia strettamente con quella familiare e le due dimensioni determinino reciprocamente vincoli e opportunità.DSC01722

A conclusione dei lavori di ciascuna Commissione, i gruppi si sono riuniti, in forma congiunta, (presenti circa 30 socie) per condividere gli aspetti di interesse comune. I lavori delle due Commissioni saranno raccolti in un report in fieri, che sarà diffuso dalle Componenti distrettuali, alle Referenti di Sezioni partecipanti. All’incontro erano presenti le Consigliere distrettuali: Giorgia Fonsatti e Bruna Zavagno e la componente il Gruppo di redazione Sito web del distretto, Vittoria Benetti.

Related Images: